mercoledì 17 dicembre 2008

LAVORATORI EUROPEI SOTTO ATTACCO!

Visto che i cinesi non vogliono concedere ai loro lavoratori i diritti che hanno gli europei, saranno gli europei a lavorare come i cinesi! Oggi le 65 ore settimanali (10 al giorno per 6 giorni + 5 alla domenica?), domani tagli ai salari!

Il Parlamento europeo ha fortunatamente respinto la proposta di portare la settimana di lavoro nell'Unione europea fino a 65 ore, bocciando il tentativo del Consiglio Ue di introdurre la possibilità di derogare al limite delle 48 ore settimanali (conquistate dall'Organizzazione internazionale dei lavoratori nel 1917).
Forse la batosta irlandese e la vicinanza (nel 2009) delle elezioni europee hanno fatto rinsavire alcuni politici (ah, la poltrona…). Forse.
Ma è comunque l’ennesima prova della deriva turbocapitalista che sta minacciando l’Europa e di come si stia tentando, in nome del Profitto e dei soldi, di distruggere i diritti sociali dei cittadini europei.
Non è passato molto tempo dalla direttiva Bolkestein (dal nome del Commissario Europeo per la Concorrenza e il Mercato Interno dell’ uscente commissione Prodi – un altro indizio che dimostra come Mondialisti di Destra e di Sinistra siano di fatto alleati alle Oligarchie globali nella guerra contro i lavoratori!) sulla liberalizzazione dei servizi!
L’obiettivo allora era, imitando principi e procedure dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), di giungere alla privatizzazione dei servizi, mossa che avrebbe inferto un duro colpo ai diritti dei lavoratori, portando precarizzazione e dumping sociale all’interno dell’ Unione Europea.
I negoziati per aumentare l'orario di lavoro settimanale erano in corso da qualche anno. Al blocco capitanato dal Regno Unito (ormai vera e propria avanguardia capitalista in Europa, sostenuto anche dalla Germania e della maggior parte dei nuovi stati membri dell’Est Europa) si è sempre opposto quello costituito da Francia, Spagna e Italia (in compagnia di Grecia, Cipro, Belgio e Lussemburgo). Con l'avvento di Berlusconi, l'Italia ha di fatto abbandonato il fronte della difesa dei diritti sociali.
Degne di nota le parole del nostro ministro, Maurizio Sacconi, che anche ieri è tornato a parlare della necessità di una «chirurgica deregulation del mercato del lavoro»: «Ora è importante che il parlamento europeo possa ratificare rapidamente questo accordo e che esso trovi poi rapida attuazione nella legislazione dei singoli paesi membri».
Si spera che tali parole vengano ricordate da tutti i lavoratori italiani al momento delle elezioni europee…

SMASH CAPITALISM!

sabato 13 dicembre 2008

AUTONOMIA E AUTOPRODUZIONE

L’Autonomia Nazionale si è sviluppata fin dal principio, in Germania, come una modalità di attivismo militante completamente sganciato da strutture come partiti ed organizzazioni. Un nuovo tipo di coinvolgimento, un attivismo di base, individuale ed indipendente, in cui non esistono segretari, dirigenti, gerarchie, coordinatori, tessere, proprietari, leader, boss e quant’altro.
In tale ottica, Aut N. si propone come un vero ‘laboratorio di idee’ SENZA CAPI E SENZA PADRONI, il punto di riferimento di tutti coloro che si ribellano al mondialismo liberista, di tutti quelli che cercano un'alternativa nazionale all’accettazione passiva del Sistema.
Una sorta di ‘volontarismo militante’, movimentista, che non segue le ‘tendenze politiche’, le modalità espressive e simboliche stereotipate o, peggio, imposte, ma le crea e si fa portatore di uno stile di opposizione fatto di riferimenti eterogenei ma basato su Valori radicali, diventando il punto di riferimento per chiunque si riconosca in concetti e posizioni irriducibilmente anti-compromissorie.
All’interno di una tale visione, la pratica del Do It Yourself! rappresenta senza dubbio una delle principali tecniche di attivismo militante.
L’Autoproduzione, il “Fai da te”, indica un modo di attivarsi in cui si pone l'accento sulla totale autogestione delle proprie attività politiche (manifestazioni, azioni propagandistiche, volantinaggi) e nella realizzazione dei materiali (adesivi, siti web, poster, volantini, stencil, graffiti), dalla scelta al confezionamento fino alla distribuzione, stampa autogestita in primis.
Possono esserci molteplici modi di organizzare ed esercitare l’attività stessa, spesso modi persino divergenti, se non contrastanti, ma l’importante è FARE, senza aspettare che qualcuno ordini!
L’attivismo e la pratica militante sono alla base della cultura DIY.
Tutto ciò al di la dei soldi (Autonomi Nazionalisti è e deve rimanere assolutamente NO PROFIT! Tutto siamo fuorchè capitalisti…), delle gerarchie di partiti il cui fine unico è e rimane la mera autopromozione (o la caccia alle poltrone).
L’attivista autonomo che decide di ‘autoprodurre’ risponde solo a se stesso delle proprie scelte, indipendentemente dai modelli e dalle ideologie dominanti correnti ed è assolutamente non appiattito e conformato su posizioni che, per la loro natura, impediscono concretamente l’azione di opposizione.
Tutto ciò, è giusto ricordarlo, non esclude però a priori la possibilità di cooperare, visto che spesso l’obiettivo comune prevale sulle posizioni differenti e sulle diversità di organizzazione.

PARTECIPAZIONE, NON RAPPRESENTANZA
SUPPORT YOUR LOCAL AUTONOME NATIONALISTEN!
BE CREATIVE AND ACTIVE!

venerdì 21 novembre 2008

REPUBBLICA CECA, 18/10/ - 17/11/2008 LITVINOV




mercoledì 19 novembre 2008

L’11 ottobre la polizia olandese ha sgombrato, nonostante una decisa resistenza degli attivisti presenti, l’edificio che era stato occupato (‘kraak’ in olandese) qualche settimana prima da Autonomi nazionali a Monster, vicino a Den Haag, nel sud dell’Olanda.
7 autonomi nazionali sono stati arrestati.
Vogliamo esprimere il nostro appoggio agli Autonomi olandesi: a loro va tutta la nostra solidarietà!
"Idealen kan je niet verbieden, kraken gaat door"

Ribellarsi contro l'oppressione è necessario!

martedì 11 novembre 2008

NUOVA MOSSA DEI NEMICI DELLA LIBERTA'!

Internet: governo francese decide di monitare opinioni politiche

PARIGI - Monitoriamo le opinioni su Internet. Questa l'idea del governo francese allo scopo ''di identificare i temi strategici, individuare i leader d'opinione, decriptare le fonti di dibattito e le loro modalita' di diffusione, anticipare e valutare i rischi di crisi'' attraverso ''la sorveglianza'' dei contenuti che circolano in Internet. Lo ha reso noto un documento ufficiale del Ministero della Comunicazione intitolato ''Oggetto: monitoraggio dell'opinione''. L'ingrato compito se lo e' aggiudicato una societa' privata che dovra' sorvegliare ''le fonti strategiche sul web: siti di commento dell'attualita', politici. Saranno inclusi anche i media in rete, i siti dei sindacati e dei partiti, i portali tematici o regionali, i siti di associazioni, di movimenti, di leader d'opinione, i motori di ricerca, i forum rivolti al grande pubblico o a specialisti, i blog, le pagine personali, le reti sociali, le petizioni in rete o su altri formati di diffusione, come il video''. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={5EF0C253-233A-47AA-A7E3-2D96A589BC50}

venerdì 7 novembre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

DISSENSO E COERENZA:
LA ‘DEMOCRAZIA DI FACCIATA’ DELLA SINISTRA


Durante una conferenza stampa del 22 ottobre nella sede nazionale del Partito democratico sugli avvenimenti relativi alla scuola e delle prese di posizione di Berlusconi, Walter Veltroni ha chiesto se in Italia sia ancora possibile ‘dissentire’:

''E' possibile esprimere opinioni diverse da chi governa o no? E' possibile organizzare delle manifestazioni o no? E' possibile scrivere sui giornali delle cose che possono non piacere a chi sta al governo o no? E' possibile organizzare una grande manifestazione come quella che abbiamo organizzato per il 25 ottobre o no? Perche' se la risposta è no, allora i problemi cominciano a diventare molto seri'', concludendo con “vorrei capire come vive una democrazia!”

Se non possiamo che concordare sul fatto che sia in corso da anni un pericoloso ‘restringimento’ delle libertà individuali, vorremmo però ricordare a Veltroni (e a tutti quelli come lui) che il DISSENSO non può essere riconosciuto, invocato e glorificato solo quando ‘di sinistra’!
Affinché vi sia una VERA ‘dialettica della diversità’ e una REALE Libertà di opinione - contro la dittatura delle maggioranze, la tirannia del conformismo, l’oppressione delle elitès - le opinioni ci devono essere effettivamente!
E’ qui che si svela il ‘trucco’, il ‘bluff democratico’ di tutta la sinistra italiana (e internazionale)!
E’ troppo facile urlare e strapparsi le vesti in nome della ‘libertà di dissentire e di protestare’ quando invece non si perde occasione per demonizzare e annichilire chiunque metta in discussione i deliri ideologici internazional-mondialisti!

Voltaire diceva: «detesto le tue idee ma darei la vita perché tu le possa esprimere »! La sinistra di sicuro non si trova su queste posizioni!
Che dire di leggi come la Mancino – Legge 205, che pone dei limiti ben determinati ed assoluti alla libertà di pensiero e di parola, stabilendo un pericoloso e preoccupante tentativo di definire quali siano le idee ed i valori legittimi (e legali) e quali siano le idee e i valori illegittimi (e illegali)?
E l’imposizione di fatto del ‘Politically correct’ di stampo americanoide?
E come definire il tentativo del Governo Prodi di tappare la bocca ai blog, colpevoli di esprimere liberamente le proprie Idee senza i lacci e i filtri che tanto fanno comodo a chi sta al potere?
Non sono questi atti che minano le stesse fondamenta della convivenza democratica?

Il DIRITTO a dissentire, a protestare, ad opporsi a ciò che viene recepito come un’ingiustizia, dovrebbe essere SEMPRE garantito a tutti i cittadini italiani!
Altrimenti, se si parla solo per difendere le proprie posizioni particolari politiche, si finisce per cadere in un mero esercizio di pura e semplice ipocrisia (incoerenza voluta tra azioni svolte e valori enunciati tacitamente o esplicitamente. Per ‘ipocrita’ si definisce la persona che afferma una determinata idea e poi si comporta in una maniera contradditoria ad essa).

Winston Smith (il protagonista di 1984 di George Orwell), prima di crollare, dice al suo torturatore: «Non so come, e neanche m'importa, ma non riuscirete nel vostro intento. Qualcosa vi sconfiggerà. La vita vi sconfiggerà». «Io so che fallirete. C'è qualcosa nell'universo... non so, uno spirito, un principio... che voi non riuscirete mai a dominare... Lo spirito dell'Uomo».

NO SURRENDER!
PEOPLE SHOULD NOT BE AFRAID OF THEIR GOVERNMENTS.
GOVERNMENTS SHOULD BE AFRAID OF THEIR PEOPLE.

mercoledì 15 ottobre 2008

EMERGENZA DEMOCRATICA:
DIFENDIAMO IL DIRITTO DI MANIFESTARE!
Gli eventi di Colonia di qualche settimana fa suonano come un pericoloso campanello d’allarme per quanto riguarda il Diritto di ogni cittadino europeo di esprimere il proprio parere.
A Colonia è stato negato l’elementare, democratico, costituzionale Diritto a manifestare pacificamente le Idee!
Non è difficile vedere come si stia subdolamente imponendo una logica arrogante e discriminatoria che vuole offuscare e impedire la libera espressione di Idee e Opinioni non in linea con i canoni imposti dal Sistema! Una sorta di ‘DITTATURA DEMOCRATICA del Pensiero’, negatrice del Diritto all’espressione e del Dissenso politico e sociale.
La democrazia, mi sembra, dovrebbe essere esattamente l’opposto di quanto si è visto! Altrimenti, cosa la distingue dai tanto deprecati ‘regimi’ che vietano o reprimono idee, opinioni e partiti non conformi?
Il Diritto di manifestare e di contestare è di tutti. Anche e principalmente di quelli che hanno Idee diametralmente opposte!
Casi simili si ripetono sempre più spesso anche in Italia, con gruppi di criminali rossi che (violando apertamente l’articolo 17 della Costituzione che dovrebbe tutelare il Diritto di manifestare pacificamente in luoghi pubblici), impuniti e dando ogni volta una bella dimostrazione di che cosa loro intendono per Libertà, utilizzano sempre più spesso (coperti dal compiacente silenzio mediatico) metodi violenti per cercare di bloccare o intimidire gli avversari politici e per impedire che certi messaggi vengano diffusi!
Una forma di violenza intollerabile che lede le basi della Democrazia e l’agibilità politica e democratica di tutti i movimenti realmente in opposizione al sistema mondialista!
Se ne deve dedurre che in futuro, nella nostra Europa, si potrà manifestare solo se si è di sinistra o se da sinistra verrà fornita una ‘patente di democraticità’?

Più Libertà, meno feccia rossa!
Non abbasseremo la testa!
Nessun compromesso, nessuna resa!

domenica 5 ottobre 2008

CONTRO IL CAPITALISMO FINANZIARIO - RESISTENZA NAZIONALE

'L'espropriazione della società ad opera del capitale finanziario avviene con una regolarità paragonabile alle leggi della Natura. Se entro i prossimi cinquanta-cento anni non si fa nulla per arrestare questo processo, tutta la società europea cadrà, legata mani e piedi, nelle man idi poche centinaia di banchieri.'

Edouard Drumont, Nazionalista - Antimondialista - Socialista, 1870 circa.


giovedì 25 settembre 2008

WIDERSTAND - AUTONOME NATIONALISTEN


(Fest der Volker 2008)

(1 maggio)

L'Onu vuole rimuovere l'anonimato su Internet!

L'idea dell'Itu (Unione internazionale per le telecomunicazioni, agenzia dell'Onu) di rimuovere le protezioni che garantiscono l'anonimato su Internet solleva le proteste degli internauti, o meglio: di quelli che temono una «caccia alle streghe» telematica da parte di governi più o meno repressivi (il più eclatante è quello cinese, ma anche i nostri vicini di casa francesi non scherzano , con il nuovo piano Edvig per un Grande Fratello telematico nazionale). Sul tavolo dell’Itu, riunito in questi giorni a Ginevra, c’è un testo proposto proprio dalla Cina (un paese non propriamente definibile come ‘democratico’, ma sicuramente portabandiera del Turbocapitalismo mondialista) che chiede di «tracciare l’origine di informazioni essenziali» che circolano sul Web.
Al ristretto gruppo di lavoro dell’Itu che potrebbe abolire l’anonimato sul web, chiamato in gergo tecnico "gruppo Q6/17", partecipa attivamente anche l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (Nsa). Le discussioni degli esperti del Q6/17 - che si svolgono a porte chiuse (per non dover rendere conto di quanto deciso! Altro bell’esempio di democraticità e trasparenza delle organizzazioni sovranazionali!) - si concentrano sullo sviluppo del cosiddetto "Ip Traceback", un sistema che permette di individuare da dove provengono dati diffusi su Internet. Gli esperti del mondo telematico temono che il Traceback venga usato dai governi per controllare informazioni scomode fatte circolare in maniera anonima.

I documenti riservati dell’agenzia dell’Onu sono stati diffusi su CNet da Steve Bellovin, un professore della Columbia University di New York preoccupato per la proposta cinese. Secondo Bellovin (nel post intitolato "Political Agendas for Network Design" del 4 settembre scorso), il Traceback potrebbe servire ai governi «per schiacciare le opposizioni» e andrebbe «contro la stessa dichiarazione universale dell’Onu a difesa dei diritti umani».Jacob Appelbaum, uno degli sviluppatori del sistema di comunicazione anonima per Internet Tor, che protegge gli utenti dall'analisi del traffico, spiega che il protocollo Ipv4, che è quello utilizzato attualmente per Internet, non è stato progettato per essere rintracciabile e finora è stato possibile utilizzare "falsi indirizzi" sia per buone che per cattive ragioni. Ma se l'Ip Traceback vuole essere una misura di difesa dagli attacchi di criminali informatici, è difficile immaginare che i primi ad abusarne non siano proprio loro...

(articolo liberamente tratto da: http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=748&ID_sezione=3&sezione

Ennesima conferma del fatto che le organizzazioni sovranazionali siano sempre più il braccio politico del Mondialismo anti-democratico.
La Rete è uno strumento libero e democratico ed evidentemente questo non piace alle elités mondialiste! I poteri forti e i politici non finiscono mai di provare a porre limiti a questo strumento di democrazia, da qualsiasi orientamento politico provengano (basti ricordare il tentativo del governo DEMOCRATICO e DI SINISTRA di Prodi, nel corso del 2007, di imporre una legge sull’editoria che avrebbe imposto il bavaglio ai blog, baluardo della Libertà di Espressione e di Pensiero, che, pensiamo, dovrebbero essere Valori alla base di un sistema REALMENTE DEMOCRATICO!).

domenica 7 settembre 2008


AN Aktion è orgogliosa di pubblicare questa intervista Ad un militante e attivista di Radio Autonom (http://radioautonom.com/), la web-radio autonoma nazionalista che diffonde le proprie trasmissioni dalla Repubblica ceca!

1- Comincio con una domanda che probabilmente vi è stata rivolta spesso: perché? Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto ad intraprendere questa iniziativa? Quali sono i motivi che maggiormente vi hanno spinto a fondare Radio Autonom?

Innanzitutto vorrei mandare un saluto a tutti i nazionalisti italiani!
Tornando alla domanda, la motivazione alla base del nostro lavoro è data dalla fede e dalla determinazione a cercare di cambiare i punti di vista dei cittadini verso una visione più nazionale (e sociale). Siamo interessati a portare nell'opposizione nazionale tutti gli attivisti. La rivoluzione deve essere introdotta in molte sottoculture e insieme possiamo credere nella vittoria. Un uomo è solo una goccia nell’oceano, ma tutti insieme possiamo creare uno tsunami che può distruggere questo sistema.


2- Come è nato il progetto R.A.? Potete raccontarci brevemente la vostra storia?

Alla base dell’idea di creare Radio Autonom c’era l’intenzione di attivare un nuovo mezzo di comunicazione tramite cui diffondere, senza censure, le nostre idee. La radio mira principalmente ad informare gli attivisti della nostra area. Secondo il mio parere un altro importante obiettivo è la divulgazione delle nostre idee verso tutto il Popolo, cittadini che dipendono solo dai poco credibili mezzi di comunicazione ufficiali. In futuro abbiamo intenzione di fare loro concorrenza. La comunicazione multimediale è al giorno d'oggi una necessità e la radio era la migliore scelta per la propaganda. Radio Autonom ha cominciato come un progetto di pochi militanti ma nel giro di breve la nostra squadra si è allargata considerevolmente ed ora abbiamo il supporto di molti gruppi nazionali e la gestione della radio sta diventando ogni giorno sempre più professionale. Il nostro obiettivo è la creazione di una radio completamente europea, dove le diverse nazioni avranno un loro regolare palinsesto. In questo contesto ci tengo a dire che in Europa non c’è più posto per lo sciovinismo. Lo sciovinismo è invenzione di ZOG, che sta governando col motto ‘divide et impera’.


3- Quali sono attualmente i gruppi musicali europei che rappresentano maggiormente le vostre idee politiche? E nel passato?

Alla terza domanda è molto difficile da rispondere! Ognuno è un individuo con vedute ed opinioni differenti su determinate questioni. Se parlo per me stesso, probabilmente chi meglio rappresenta la mia idea politica circa il mondo è il frontman della band Burzum, Varg Vikernes. Ogni gruppo musicale ha proprie liriche, che attirano di più o di meno. Piuttosto che gruppi preferisco nominare canzoni. Senza dubbio devo nominare la canzone ‘Europa, Jugend, Revolution’ della band Carpe Diem.

4- Quale è la situazione della scena NR nella Repubblica Ceca?

Prima di iniziare a rispondere devo necessariamente descrivere la situazione politica nella Repubblica ceca. In primo luogo devo dire che in questo momento vige una situazione in cui è vietato quasi tutto. Ciò è causato da leggi poco chiare e dalla loro interpretazione. Essenzialmente nella Repubblica Ceca chi decide circa la permanenza in prigione sono esperti giudiziari pagati dal sistema. La repressione è a tali livelli che si giunge ad inventare anche
Nella Repubblica ceca è vietata la croce celtica e più recentemente è ritenuto un crimine pure il motto ‘resistenza nazionale’!!!
Molto altro è vietato e se per qualcosa non esiste un divieto, gli ‘esperti’ creano ad hoc assurde associazioni per renderlo tale! E qui posso ricollegarmi alla vostra domanda. In questo modo il sistema prova a bloccare la crescita esponenziale dell’attivismo dell'opposizione nazionale. Il numero di attività è radicalmente cresciuto e il movimento è ritornato nelle strade. Inutile da dire, ogni nostra attività viene manipolata negativamente dalla TV e dagli altri mezzi di comunicazione, mentre i giornalisti organici al sistema e i politici ne approfittano per chiedere forme più dure di repressione. Il nostro movimento è abituato sia alle azioni stradaiole sia alla lotta legale e deve dire che abbiamo vinto molti battaglie legali. La nostra resistenza sta aumentando ed il sistema è sempre più nervoso. Voran!!!!!


5- Quale gruppo europeo pensate sia attualmente maggiormente allineato con le vostre idee politiche?

In primo luogo vorrei dire che stiamo cooperando con tutte le organizzazioni ed i gruppi che combattono per la causa. L'obiettivo è di evitare il settarismo tra organizzazioni ed il rancore reciproco. L'obiettivo è la Vittoria ed ogni organizzazione deve operare secondo le proprie caratteristiche. Radio Autonom sostiene l'azione nazionale e funge da ‘piattaforma’ (informale) per tutti i gruppi nazionalisti europei autonomi, che unisce tutte le organizzazioni. Nell'ambito di questa bandiera dirigiamo le nostre altre attività. Per l’aiuto e l’ispirazione vorrei ringraziare la Libera Resistenza tedesca e principalmente Christian Worch.

6- Che cosa pensate del concetto di Autonomi Nazionalisti? Ho letto parecchio riguardo gli anntivisti autonomi nella vostra Nazione e so che formano un gruppo molto attivo: potete dirci qualcosa a riguardo?

Il Nazionalismo Autonomo è a parer nostro la via del futuro!
Esso incarna la lotta contro la repressione. Deriva dal concetto di ‘Leaderless Resistance’. Il Nazionalismo Autonomo è alla base della forte crescita dell’opposizione nazionale nella Repubblica Ceca. Il sistema può incarcerare gli attivisti ma non può distruggere la struttura, che non esiste! L’impegno degli Autonomi Nazionalisti comprende una gamma molto vasta di attività. Noi siamo impegnati sia nelle normali attività politiche (come dimostrazioni, marce) ma anche in altre attività, come l'ambientalismo (ad esempio in attività di pulizia di foreste, di parchi). Recentemente, ci siamo attivati nella propaganda di strada tramite ‘graffiti’.
Naturalmente, noi condanniamo il graffito che distrugge i monumenti culturali e la proprietà privata. In altri posti, invece, i graffiti rappresentano un modo appropriato per promuovere il nazionalismo autonomo fra le giovani generazioni.
Per concludere, vorrei augurarvi molti successi nella lotta. Verrà il giorno in cui trionferemo su questo
sistema!

venerdì 29 agosto 2008

TERRORE ROSSO!
Nel 2006 sul sito Indymedia compariva questo 'simpatico' articolo (sotto riportato) per aspiranti ‘fotografi antifascisti’!
Già nel periodo più buio del terrore rosso alcune organizzazioni (criminali) di estrema sinistra, Lotta Continua in testa (andate a vedere su Wikipedia il ‘chi c’era’ di LC: Troverete nomi molto conosciuti…), avevano avviato campagne di raccolta e pubblicazione di informazioni (foto, indirizzi, targhe e molto altro) sui militanti di opposta fazione (con l’obiettivo di permettere a chiunque di ‘colpire il nemico’!).
La cosa continua ai giorni nostri (come è successo in Svizzera recentemente), salvo poi urlare e strapparsi le vesti nel caso qualcuno degli avversari dovesse fare lo stesso lavoro!!!
Notiamo un altro particolare interessante: nella parte del post definita ‘politica’ dal demente che ha scritto questa pagliacciata (comunque significativa per comprendere fino a che punto riescono a spingersi questi criminali nella loro opera di intimidazione para-mafiosa) si arriva a chiedere di spedire tutte le prove delle ‘pericolosissime’ attività (saluti & sbandieramenti) dell’avversario politico a destra, a manca e anche ai tribunali!
In una recente intervista all’organizzazione ‘antifa’ (che si può leggere sul sito dell’irlandese filo-anarchico Workers Solidarity Movement,
www.wsn.ie, ‘Interview with militant anti-fascist organisation Antifa - Exclusive Anti-fascist interview - Over a period of several months Sean Matthews interviewed a representative from the anti-fa organisation in relation to their current activity in combatting the far-right,…’) leggiamo che negli anni ’90 in Inghilterra AFA interruppe i contatti con il gruppo ‘Searchlight’ in quanto ‘..Searchlight (anti-fascist magazine) which in turn work with the police and so the state. This is against Antifa policy’!!!! Ossia, AFA ruppe con Searchlight in quanto la rivista collaborava attivamente con la polizia, con lo Stato, fatto ASSOLUTAMENTE CONTRO LA POLITICA DI ANTI-FASCIST ACTION!
Insomma, da una parte i proclami contro il sistema, le interviste da ‘duri e puri contro tutto e tutti’ mentre nella vita reale si invita niente meno che alla delazione pura e semplice! Il tutto si commenta da se!
”Ecco le istruzioni per fotografare la faccia di un fascista - Consiglio fotografico da fotografo antifascista; anche se allo stadio non è facile passare con gli oggetti "contundenti" ci sono mille altre occasioni per usare le macchine antifasciste; i cortei, ecc. Servono per acquisire foto da spedire alle questure o meglio ancora direttamente ai magistrati (l'apologia di fascismo e l'uso di simboli del periodo fascista è reato).
PARTE TECNICA fotografica
Ecco le macchine; potenti, piccole, leggere, non troppo costose (ma possono essere acquisti fatti da un centro collettivo o in coppia, poi serve anche per le vacanze e le manifestazioni) e con lo stabilizzatore ottico(così usate lo zoom che riprende da lontano senza avere troppo foto mosse) e tutte fanno anche i filmini (e qui l’eroico marxista si dilunga con modelli vari e caratteristiche –zoom, prezzi, peso, memoria, ecc- di macchine fotografiche). Comprateci poi una scheda da 1gigabyte (meglio ancora da due)60-80 euri(100-120 quella da 2)di quelle veloci (tipo le sandisk ultra II)così avete scorta per tante immagini.Per le foto usate sempre il formato jpeg meno compresso(il più pesante)e non il tiff che tiene troppo spazio per niente ne il jpeg troppo compresso che fa perdere i particolari; si sceglie dal menù,non è difficile. Se usate lo zoom digitale ricordatevi che più lo spingete più la qualità dei particolari fini si perde, quindi se siete abbastanza vicini limitatevi a quello ottico. Se usate le focali lunghe, oltre ad avere acceso sempre lo stabilizzatore, meglio usare un supporto stabile tipo la spalla di un amico, un muretto,il dorso di una sedia,un cavalletto,ecc. Se volete fare dei filmati ricordatevi di usare l'impostazione a 640x480 ma, se durano molti minuti,meglio quella con 10 o 15 fotogrammi al secondo che quella con 30 fotogrammi che tiene troppo spazio nella scheda e vi fa durare il filmato la metà (c'è scritto nel manuale quanto durano i filmati con ogni scheda).
PARTE TECNICA POLITICA - Spedite le fotografie al tribunale della vostra città con annesso il luogo di scatto,la data,il nome della persona se la conoscete. Lo scatto deve ritrarre la persona durante il reato, allora il magistrato con la flagranza, sarà costretto ad accettare anche le denunce anonime se sono prove. Le migliori sono quelle che ritraggono la faccia mentre il tipo stende la bandiera fascista con Mussolini e i fasci del littorio o la svastica.
- Spedite le foto all'indirizzo di casa del padre e della madre del fascio.
- Ingrandite le foto e attaccatele in paese o in città dove abita.
- Spedite le foto su Internet ai siti del paese o della città dove abita.
- Spedite sul sito aziendale se il tipo lavora.(e non fate la menata degli "infami"e delle "spie"...qui si tratta di togliere l'agibilità civile al fascismo...)
LE ORGANIZZAZIONI ANTIFA DEVONO ESSERE BANDITE!

ANTIFA, AH AH AH!

mercoledì 13 agosto 2008

LONG LIVE ALL NATIONS
FIGHTING OPPRESSION!

venerdì 8 agosto 2008

Autonome Nationalisten Aktion supporta Sea Shepherd

Sea Shepard: si autofiniscono eco-pirati, navigano battendo BANDIERA NERA!
Eroi che lottano contro lo sfruttamento selvaggio della Natura, contro il massacro di delfini e balene perpetrato dalle forze del capitalismo globale, contro tutte le attività illegali e i crimini compiuti in mare.
Contro gli abusi e lo sfruttamento compiuti in nome dell’avidità e del profitto, che purtroppo sono diventati più importanti della Vita, della Natura e dell’Ambiente!

Azione diretta, senza compromessi!
Agli eroi della Sea Shepherd va il nostro saluto!

NO SURRENDER!

FARE OPPOSIZIONE, ESPRIMERE IL DISSENSO!

E’ possibile credere in certi Valori e Ideali e battersi per essi anche senza far parte di un partito?
Anche nella nostra Europa, come già accade negli USA, si può parlare di una ‘politica senza popolo’. Senza popolo, senza cittadini, perché la maggior parte dei governanti e dei tecnocrati di Bruxelles, servi di un'ideologia capitalistica nemica dei Popoli e delle nazioni europee, da tempo vedono nelle popolazioni solo una massa da manipolare a loro piacimento, da adattare alle condizioni dei grandi capitali e del profitto.
Vista la situazione, è ancora possibile reagire a tutto ciò facendo Politica Vera, lontana da basse logiche di potere e di gestione dell’apparato, una politica senza compromessi, fantasiosa, attiva e di base?
E’ possibile battersi per qualcosa in cui si crede veramente, senza doverlo barattare con altro per cercare di raccattare qualche briciola, scendendo a compromessi che ci vedrebbero sicuramente perdenti?
Forse, a patto che non si resti ad aspettare che qualcuno dall’alto ci porti la soluzione e ci indichi la via da seguire! E’ il momento di un approccio diverso alla politica, autonomo e nazionalista allo stesso tempo, più concreto, dove contano solo le Idee, i Valori e non contano le strutture, i partiti, gli incarichi!
Se un’Idea è giusta, supportiamola! Se un partito o movimento scende in strada per qualcosa di Vero, appoggiamolo! Come Autonomi Nazionalisti, senza compromessi!
Dobbiamo riprendere la politica nelle nostre mani! Tocca a tutti i veri Nazionalisti impegnarsi in prima fila, senza secondi fini, senza ambizioni di poltrona, contro il sistema mondialista che sta distruggendo il nostro Futuro!
Reagiamo ed esprimiamo il nostro DISSENSO più profondo contro questo sistema che sta colpo dopo colpo distruggendo la vita vera per imporci un’esistenza artificiale e vuota!
Non importa se siamo in due o in cento, l’importante è capire che è arrivato il momento di alzare la testa! Non permettiamo ai banchieri, ai tecnocrati, alle multinazionali, al sistema capitalista e a tutti i suoi (più o meno mascherati) servi di metterci in catene senza batterci!
Forse non vinceremo, ma ‘loro’ non l’avranno vinta tanto facilmente!

Contro la repressione, il terrore mondialista e il turbocapitalismo!
Per la Libertà, l’auto-determinazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare della Nazione e dell’Europa!

Nessuna resa, nessun compromesso!

AUTONOMI NAZIONALISTI - UOMINI LIBERI

martedì 5 agosto 2008

ANTI FASCIST ACTION

Tra i gruppi che da decenni sono impegnati in attività violente contro gruppi nazionalisti, l’organizzazione extraparlamentare militante Anti-Fascist Action (AFA) merita sicuramente un posto d’onore.
Storicamente il termine ‘antifa’ deriva dalla parola tedesca ‘Antifaschismus’ e si riferisce a gruppi ed individui il cui scopo dichiarato era la lotta contro gruppi e movimenti nazionalisti da loro bollati come ‘fascisti’ (praticamente, tutti quelli che non la pensavano come loro). Negli anni ’20 e ’30 l’Unione Sovietica aveva sponsorizzato diversi gruppi ‘antifascisti’ che utilizzavano il termine antifa per descriversi. Leon Trotsky fu tra i primi a supportare l’uso della violenza antifascista in Germania e inneggiava all’idea di creare delle ‘squadre di combattimento’ per aggredire le attività nazionaliste.
L’Anti-Fascist Action viene fondata a Londra nell’agosto del 1985 per superare, come viene sostenuto dai membri fondatori, il ‘moderatismo’ e l’inadeguatezza al confronto fisico diretto dell’Anti Nazi League (ANL), associazione fondata negli anni ’70 da membri del Socialist Workers Party (SWP) in risposta all’impetuosa crescita del National Front.
Tra gli iniziali fondatori di AFA troviamo diversi gruppuscoli della sinistra extraparlamentare, come Red Action, l’anarco-sindacalista Direct Action Movement, il Newham Monitoring Project, la rivista ‘Searchlight’ più un a serie di altri gruppuscoli trozkisti e anarchici.
AFA era stata attivata per contrastare violentemente tutte le organizzazioni e i partiti bollati come ‘fascisti’ o ‘razzisti’ dalla sinistra. In linea con la propria ‘ideologia’, AFA non è gestita da un’autorità centrale ma è piuttosto organizzata come una sorta di ‘piattaforma’, un’organizzazione ‘disorganizzata’, composta da una pluralità di gruppi, senza un comitato direttivo, un leader o un segretario.

Le azioni portate avanti comprendono volantinaggi, l’organizzazione di dimostrazioni e il confronto fisico con gli avversari politici. Fin dagli anni ’80 AFA si è resa protagonista una moltitudine di azioni dirette contro le manifestazioni avversarie (pestaggi di militanti del NF o del BNP durante volantinaggi, raid contro concerti RAC, picchettaggi di negozi che vendevano materiale nazionalista, volantinaggi diffamatori contro i singoli militanti avversari, come successe a Ian Stuart).
A fianco della mobilitazione violenta contro il nemico nazionalista e del coordinamento delle attività tra i diversi gruppi locali, una delle attività-chiave di AFA è infatti quella di raccogliere e scambiare informazioni sul ‘nemico politico’. Anche in Italia esistono ‘gruppi documentali’ che ‘sorvegliano’ e documentano (in maniera del tutto personale e assolutamente non obiettiva) le manifestazioni e le attività degli avversari.


In risposta alla crescita di Rock Against Communism, nel 1988 AFA arriva a mettere in piedi a scopo propagandistico la propria ala musicale, denominata Cable Street Beat, che riuniva una serie di gruppetti musicali organici, tra cui gli Angelic Upstarts.
Nel 1989, a seguito della fuoriuscita degli elementi più ‘moderati’, l’ala militante tenta il rilancio di AFA assieme a gruppi come il Worker’s Power e membri delle Trade Unions (i sindacati).
Per tutti gli anni ’90 AFA ha proseguito le azioni propagandistiche e violente contro le attività di gruppi nazionalisti, mentre, con la nascita di organizzazioni simili in altre nazioni europee, si è formato una sorta di network internazionale di gruppi antifa.

giovedì 31 luglio 2008

Liberamente tratto dall’articolo ‘Ribelli e ribellione’ di Alain De Benoist.

Il ribelle, il rivoltoso e il rivoluzionario incarnano tutti e tre una legittimità che si oppone alla legalità dell’ordine costituito. Ma tra di loro vi sono anche delle differenze.
Il rivoltoso appartiene senza alcun dubbio a tutte le epoche, e il nostro passato ne è testimone. La storia della Francia e dell’Europa può infatti leggersi come un susseguirsi quasi ininterrotto di rivolte popolari, movimenti di protesta e insurrezioni.
Di generazione in generazione, ci si rivolta contro la tirannia, contro la pressione fiscale, contro l’ingiustizia sociale, l’assolutismo o i poteri costituiti.
Il rivoluzionario appare invece in circostanze storiche molto particolari. Rispetto al rivoltoso, presenta soprattutto due grandi tratti caratteristici: da una parte è dotato di una coscienza ideologica molto più forte, dall’altra manifesta un’esigenza di trasformazione molto più radicale. Ecco perché si oppone a ciò che considera come puramente istintivo, se non ingenuo, nella semplice rivolta. Ed ecco perché, allo stesso modo, rifiuta ogni riformismo, contrapponendo all’ideologia dominante una visione del mondo diversa.
Accanto ai rivoltosi ed ai rivoluzionari, ci sono anche i dissidenti, i liberi pensatori e i non credenti, i fondatori di samizdats ante litteram, le vittime dei cacciatori di streghe e dei tribunali della Santa Inquisizione, tutti coloro che nel corso della storia sono stati perseguitati, censurati, imprigionati per anticonformismo rispetto alle ortodossie del momento – tutti coloro che, secolo dopo secolo, si avvicendano e comunicano, formando una lunga catena fraterna i cui anelli sono le parole d’ordine del pensiero libero. Tutti questi sono già dei ribelli, e continuano ad esistere al giorno d’oggi. Sono coloro che disturbano, coloro di cui i guardiani del pensiero unico hanno deciso di non parlare; se non sono imprigionati, sono messi al bando. Le loro pubblicazioni sono a malapena tollerate, in ogni caso emarginate, condannandoli in questo modo alla morte mediatica e sociale.
Alla pari del rivoltoso, il ribelle rifiuta l’ordine dominante del mondo in seno al quale è stato gettato. Come il rivoluzionario, lo rifiuta in nome di un altro sistema di valori, di una concezione del mondo che trova in se stesso e di cui si fa portatore. Tuttavia, al contrario del rivoltoso o del resistente, il ribelle trae innanzitutto da se stesso ciò che anima il suo atteggiamento. La rivolta è legata ad una situazione, ad una congiuntura che ne è la causa, e si spegne nel momento in cui tale causa sparisce e la situazione cambia. La ribellione invece non è legata solamente alle circostanze, ma è di ordine esistenziale. Il ribelle sente fisicamente ed istintivamente l’impostura. Rivoltosi si diventa, ma ribelli si nasce.
Il ribelle è ribelle perché ogni altro modo di esistere gli è impossibile. Il resistente cessa di resistere quando non ha più i mezzi per farlo. Il ribelle, anche in prigione, continua ad essere un ribelle. Ecco perché se può dirsi perdente, non può mai dirsi vinto. Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo. Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli.Il ribelle può essere attivo o contemplativo, uomo di cultura o d’azione. Sul piano strategico, può essere leone o volpe, quercia o canna. Ci sono ribelli di ogni sorta, e ciò che hanno in comune è una certa capacità di dire no. Il ribelle è colui che non cede, colui che rifiuta, colui che dice: non posso. È colui che disdegna ciò che cercano gli altri: gli onori, gli interessi, i privilegi, il riconoscimento sociale. Al tavolo da gioco, è colui che non gioca. Lo spirito del tempo scivola su di lui come pioggia sui vetri. Spirito libero, uomo libero, per lui non c’è nulla al di sopra della libertà. È la libertà stessa. «È ribelle, scrive Jünger, chiunque sia messo in rapporto con la libertà dalla legge della sua natura».
Di fronte ad un mondo per il quale non prova altro che un divertito disprezzo o un dichiarato disgusto, il ribelle non può limitarsi all’indifferenza, essendo essa ancora troppo vicina alla neutralità. Il ribelle è fatto per la lotta, sia essa anche senza speranza. Il ribelle si sente straniero al mondo che abita, ma senza mai smettere di volerlo abitare: sa che non si può nuotare contro corrente se non a condizione di non abbandonare mai il letto del fiume. La distanza interiore che lo caratterizza non lo conduce a rifiutare il contatto, poiché sa che il contatto è necessario alla lotta. E se fa «appello alle foreste» per riprendere un’espressione conosciuta, non è per rifugiarvisi – anche se spesso è in esilio –, ma per riprendere forza.
D’altra parte, scrive ancora Ernst Jünger, «la foresta è dappertutto. Ci sono foreste nel deserto così come nelle città, foreste in cui il Ribelle vive nascosto dietro la maschera di qualche professione. Ci sono foreste nella sua patria, così come in ogni altro suolo in cui si può concretare la sua resistenza. Ma ci sono soprattutto delle foreste nelle retrovie del nemico». Se ciò che distingue il rivoluzionario è la volontà di raggiungere uno scopo, il ribelle incarna innanzitutto uno stato d’animo ed uno stile. Ciò non toglie che sappia anche fissarsi degli obiettivi. Nei confronti del mondo che lo circonda, nei confronti del “corso della storia”, della congiuntura, si sforza di identificare e cogliere il momento favorevole. Per rompere l’accerchiamento, per tentare di introdurre un granello di sabbia nell’ingranaggio, ragiona su situazioni concrete. In questo è innanzitutto mobile. Mobilita il pensiero, e fa uso di un pensiero mobile. Non è soldato, ma partigiano. Non resta dietro il fronte – sa attraversare tutti i fronti.


NO SURRENDER!

mercoledì 23 luglio 2008

"Indymedia" pubblica foto estremisti destra, prassi legale

Notizia apparsa su Swissinfo.ch, 9 luglio 2008!

BERNA - Il sito internet degli attivisiti di sinistra "Indymedia" ha pubblicato le foto di 241 "neonazisti" che hanno partecipato lo scorso 30 giugno ad una commemorazione della battaglia di Sempach. Per il portavoce di Mister dati, si tratta di una prassi legale, visto che la manifestazione si è svolta sul suolo pubblico. Sulla pubblicazione delle fotografie riferisce oggi il "Blick". La manifestazione, che ricorda la battaglia del 1386 in cui i confederati ottennero una nuova vittoria contro gli Asburgo, era organizzata dal PNOS ("Partei National Orientierter Schweizer", partito dei nazionalisti svizzeri). I partecipanti, che secondo gli autori di Indymedia appartengono agli ambienti di estrema destra, sono ritratti in fotografie che li presentano in gruppo e singolarmente. In alcuni casi utilizzatori del sito hanno completato le foto con i nominativi e gli indirizzi delle persone fotografate. La pubblicazione ha provocato un'immediata reazione del PNOS, che sul suo sito internet ha a sua volta inserito le foto dei due "delatori" che si sono intrufolati nella manifestazione con macchine fotografiche. Per Daniel Menna, portavoce dell'incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza, simili pubblicazioni sono "delicate", ma sono giuridicamente accettabili. Ogni persona ha diritto alla tutela della propria immagine, ma chi partecipa ad una manifestazione in un luogo pubblico "deve tenere in conto la possibilità di venire fotografato". Le persone che si sentono lese dalla pubblicazione possono chiederne la cancellazione in sede civile. Il tribunale dovrà in tal caso stabilire se esista o meno un interesse pubblico per la diffusione dell'immagine. Per il portavoce Menna la diffusione di simili foto può celare un altro problema: "Fra 10 anni molte di queste persone potrebbero aver cambiato idea", mentre le loro fotografie potrebbero continuare a circolare su internet.

Incredibile! Ogni volta che leggo notizie simili mi meraviglio! Eppure dovrei esserci abituato! Questa gente veramente non ha vergogna. Straparlano di 'democrazia in pericolo', di 'minacce destre anti-democratiche', ecc. E poi? Schedano gli oppositori politici, pubblicano nomi, cognomi, indirizzi. In puro stile KGB!

E' ovvio l'intento intimidatorio di attività simili (altrimenti perchè dovrebbero collezionare foto degli 'odiati & cattivissimi neri'?)! 'Intento intimidatorio' che però attribuirebbero a piene mani a chiunque facesse un atto simile nei loro confronti.
Da parte nostra nessuna lagna o ipocrisia: noi non ci strappiamo le vesti, non lanciamo appelli alla Magistratura, non invochiamo l'intervento della censura!
Il nostro unico intento è quello di esprimere liberamente il nostro Pensiero e così lasciamo fare ai rossi (se non provano vergogna loro!).
Non è nostra intenzione pubblicare foto di militanti di sinistra, né di schedare (come fanno loro) i nostri avversari politici.
Però, mentre esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai nazionalisti elvetici, ci preme ancora una volta far notare quanta ipocrisia trasuda da questa gentaglia, abituata da sempre ad impartire 'lezioni di democrazia' agli altri, sentendosi sempre moralmente superiori!

LIBERTA'! CONTRO OGNI OPPRESSIONE!

domenica 13 luglio 2008

DOPPIOPESISMI

La sinistra antifa persegue da sempre il metodo del ‘doppio peso’ nel giudicare eventi e comportamenti: da un lato stigmatizzando e criminalizzando duramente tutte le attività dell’avversario politico (il ‘nemico da eliminare’) e invece giustificando, sorvolando o passando sotto silenzio allo stesso tempo le azioni cruenti degli squadristi rossi.

Molteplici sono le modalità di azione degli antifa contro l’avversario nazionalista: si va dall’adesivo militante e minaccioso al volantinaggio intimidatorio contro esponenti del fronte opposto, dal picchettaggio/assalto a luoghi di ritrovo avversari (come successe a Londra alla fine degli anni ’80 nella zona di Carnaby Street contro alcuni negozi vendevano, tra le altre cose, materiali di Blood & Honour fino ad arrivare ad oggi, tanto per fare un esempio, ai negozi che vendono capi della Thor Steinar in Germania), senza disdegnare le vere e proprie spedizioni punitive violente che, seppur passate sotto silenzio dai media, proseguono in tutte le nazioni europee.
In parallelo prosegue una fitta attività di ‘intelligence’: dai ‘dossier antifa’ (molto spesso pieni di menzogne) ai siti web (come ad esempio ecn.org, ma tanti altri potrebbero essere citati) che si occupano di registrare tutte le presunte ‘malefatte’ del nemico politico (ovviamente non siamo mai riusciti a vedere in questi siti un solo commento sulle violenze quando a compierle sono i loro stessi compagni!) fino alle pagine on-line che glorificano aggressioni, pestaggi e violenze sugli avversari politici. Anche in questo caso, come al solito, i campioni della falce-e-martello perseguono la via del ‘doppio peso’ nel giudicare i fatti.

E a questo proposito un caso emblematico lo abbiamo in Inghilterra, con il sito web Redwatch!
Il sito in questione, evoluzione digitale del noto ‘Black Mag’ dei primi anni ’90, pubblica notizie e foto di manifestazioni di gruppi del fronte rosso come Anti-nazi league, Red Action, Anti fascist action e altre amenità simili, con l’unico intento di mostrare (e quindi togliere dall’anonimato, utile per le azioni violente) marce ed attività della sinistra radicale o meno.
Non fosse mai! Dopo decenni passati a schedare ed esporre impunemente i militanti nazionalisti (con tanto di foto, indirizzi, targhe di auto, luoghi di lavoro, ecc, come fanno riviste come Searchlight e come qui in Italia facevano negli anni ’70 i compagni di Lotta Continua sulla loro rivista), ora che tocca a loro ricevere lo stesso trattamento eccoli urlare pieni di sdegno e fare appelli alla privacy e alla giustizia di intervenire con arresti, pene severe, carcere, (e magari chiederebbero pure la pena di morte, se potessero!).
Non c’è limite all’ipocrisia rossa!

Globalizzazione, minaccia per tutti i Popoli!

Pubblichiamo questo vecchio articolo (è del 2004) delal BBC che mostra i reali sentimenti delle popolazioni nei confronti della globalizzazione e dei suoi artefici.
Il Mondialismo rimane la minaccia più grande nei confronti della Libertà, del Futuro, delle Nazioni e dei Popoli di tutta la Terra!

NESSUNA RESA!

Globalisation 'bigger threat than terror'
Globalisation and the power of the US pose a more serious threat to the world than war and terrorism, according to a BBC poll.
Corruption came second on a list of the biggest problems facing the world, the survey of BBC viewers worldwide found.
Conflicts - war and terrorism - ranked third, with 50%, followed by hunger, 49%, and climate change with 44%.
BBC World asked 1,500 viewers of its news and international channel for the biggest problems in the world with 52% saying the US and globalisation.
We were a little surprised that global superpowers and corruption were ranked top but we will track whether they are gaining from topical interest or are of greater long-term significance BBC World Respondents from Europe, Asia, North and South America, the Middle East, Africa and Australasia, ranked the power of the US and large corporations as the biggest worry (52.3%).
BBC World's head of research and planning Jeremy Nye said: "We were a little surprised that global superpowers and corruption were ranked top but we will track whether they are gaining from topical interest or are of greater long-term significance."
Wars and terrorism were ranked as the top concerns in Europe and the Middle East despite ranking third overall.
Illiteracy was ranked sixth overall with 38% followed by nuclear proliferation, also 38%, and the persecution of minorities with 36%.
Lack of drinking water and basic sanitation was ranked 12th, with 20%, while 16% rated migration as the most important problem.

giovedì 10 luglio 2008

NO AL TRATTATO DI LISBONA!

Dopo quanto successo in Irlanda, con la vittoria dei NO al Trattato di Lisbona, abbiamo visto i membri delle oligarchie dominanti (politicanti capitalisti e di sinistra, finanzieri e imprenditori, intellettuali, sindacalisti, media, burocrati e tecnocrati) sputare odio, rabbia e disprezzo contro la DEMOCRATICA SCELTA fatta dal Popolo irlandese.
Una volta di più, cadono le maschere ed è possibile vedere con chiarezza quale sia il terribile futuro che ci attende se questa ‘europa’ andasse avanti!

Riteniamo quindi di vitale importanza che TUTTI i Nazionalisti italiani ed europei serrino i ranghi su questo tema, prima che sia troppo tardi, prima che riescano ad imporre la dittatura su tutta l’Europa! Non lasciamo che ci rubino la Libertà! Perlomeno, non lasciamoglielo fare troppo facilmente!


Autonome Nationalisten Aktion

COSA SAI SUL TRATTATO DI LISBONA?

1 ) Sai che è un trattato di riforma europea che sostituisce i precedenti trattati e con il quale si afferma definitivamente la prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale?

2 ) Sai che tutto il potere decisionale in Europa sarà gestito da 27 Commissari (uno per ogni nazione, non necessariamente eletti dal popolo, che dal novembre 2014 diventerebbero meno di 27, in rappresentanza di solo i 2/3 degli stati), dal Consiglio (anche qui, membri non necessariamente eletti dal popolo), e dalla BCE (Banca Centrale Europea… e figuriamoci se gli "eletti dal popolo" li troviamo proprio qui!), e che il Parlamento Europeo continuerebbe ad avere un ruolo puramente consultivo?

- Ti senti rassicurato dal fatto che così poche persone decidano del destino di 500 milioni di abitanti?

- Ritieni che esistano organizzazioni che possano agire per condizionare le decisioni di organismi gestiti da così poche persone, non elette dal popolo, che hanno un potere assoluto sul popolo stesso ma che non rispondono a nessuno che li abbia eletti?

- Hai mai sentito parlare di "BILDERBERG" e "COMMISSIONE TRILATERALE" ?

- Ricorderai che per far cadere un qualunque governo è necessaria la maggioranza semplice dei rappresentanti (il 50% più uno); sai che per imporre le dimissioni alla "Commissione" è invece necessaria la maggioranza (con voto palese), dei due terzi del parlamento europeo? 3 ) Sai che il trattato di Lisbona reintroduce la pena di morte?

- Con ambiguità il trattato non cita direttamente la pena di morte ma rimanda alla "carta dei diritti fondamentali" che nel suo articolo 2, prevede la pena di morte per reprimere "UNA SOMMOSSA o UN'INSURREZIONE". Nessun esempio è citato per definire il concetto di "sommossa o insurrezione". Ma se il popolo insorge… qualche buon motivo deve pur averlo… però si espone ad un assassinio legalizzato! Ti senti ancora tutelato nel tuo diritto di opporti a… qualcosa?

Uno dei tecnocrati europei in merito ha affermato: "Sommosse o insurrezioni possono essere viste anche in certe dimostrazioni. Secondo il Trattato di Lisbona, l'uso mortale di armi da fuoco in tali situazioni non rappresenta una violazione del diritto alla vita. In guerra si trovano attualmente sia la Germania che l'Austria. Le guerre dell'Unione Europea aumenteranno. Per questo, l'Unione si riarma – anche con il Trattato di Lisbona."

4 ) Sai che la politica di difesa del trattato di Lisbona, prevede oltre alle "missioni di pace" anche missioni "offensive"?

5 ) Sai che in caso di arresto potrai essere spostato in qualunque regione europea, proprio come avviene ora all'interno di qualunque nazione tra un carcere e l'altro?

6 ) Sai che il trattato garantisce l'uguaglianza (reciprocità) tra i membri, ma contemporaneamente garantisce l'ineguaglianza tra essi, consentendo alla Danimarca ed all'Inghilterra di continuare a stampare le loro monete nazionali?

7 ) Sai che l'Inghilterra rimane comunque proprietaria del 15,98% e la Danimarca del 1,72% della Banca Centrale Europea?

8 ) Sai che il contenuto del trattato di Lisbona coincide sostanzialmente con quello della "Costituzione Europea" che è stata bocciata da un referendum popolare in Olanda e Francia? Il "trattato di Lisbona" è stato bocciato dal referendum popolare in Irlanda. Perché queste bocciature? Magari perché questi popoli sono "antieuropeisti" o piuttosto perché sono più informati di noi? (I governi di Francia e Olanda hanno poi ratificato la "costituzione europea" quando questa ha cambiato nome in "trattato di Lisbona" in totale spregio al risultato referendario).

9 ) Sai che gli appartenenti alle polizia ed esercito nazionali dovranno prestare giuramento di fedeltà alla unione europea e chi si rifiuterà potrà essere licenziato?

10 ) Sai che con l'approvazione del trattato di Lisbona sarà illegale manifestare contro "l'unione europea"? Questo significa la fine della libertà di esistere per i partiti ed i movimenti ad ispirazione localistica che professino ideali indipendentistici.

11 ) Sai cosa affermò Jean Monnet, uno dei fondatori dell'attuale idea di Europa: "LE NAZIONI DELL'EUROPA DOVREBBERO ESSERE GUIDATE VERSO IL SUPERSTATO SENZA CHE I LORO POPOLI SAPPIANO COSA STA ACCADENDO".

Sei consapevole che questo sta accadendo OGGI? ORA CHIEDITI:

1) Perché i giornalisti sono pronti a mostrarti il plastico e radiografare l'ultimo omicidio di provincia ma tacciono sul trattato di Lisbona, così importante per il nostro futuro e per quello dei nostri figli e nipoti?

2) Perché la gran parte dei nostri rappresentanti politici si dichiara a favore di questo trattato? Lo sostengono ripetendo mediocri slogan come "Chi è contro l'Europa è un terrorista!", senza rendersi conto che è proprio questa idea di "Europa" ad essere terroristica, così come lo sono i toni autoritari, tipici di chi vuole sottrarsi al confronto.

3) Il trattato di Lisbona è così vincolante che potrà subire modifiche solo con l'unanimità degli stati; un'ipotesi davvero difficile da attuare, se si pensa che Inghilterra e Danimarca si troverebbero a dover ridiscutere il loro status privilegiato.

Questo messaggio non è contro l'integrazione europea ma è per un'integrazione che rispetti le reali esigenze democratiche dei popoli. Questo messaggio è utile per evidenziare la deleteria esistenza di STRUTTURE DI POTERE, create e gestite da poche famiglie a capo di multinazionali, come "bilderberg" e "commissione trilaterale", che hanno una pesante e illegittima influenza sulle strategie politiche ed economiche che coinvolgono centinaia di milioni di persone.

Non fermarti alla lettura di queste poche righe, verifica queste informazioni. Prenditi questa responsabilità in nome tuo, dei tuoi figli e dei tuoi nipoti e se condividi lo spirito di questo messaggio fallo conoscere e fai pressione sui tuoi rappresentanti politici e sui giornalisti affinché sviluppino il corretto dibattito democratico sui contenuti del trattato di Lisbona.

Non farti intimorire da vuoti slogan… potresti scoprire che quasi nessuno dei nostri rappresentanti politici ha letto il trattato!

Il 12 giugno il popolo irlandese, tramite referendum popolare, ha detto NO al trattato di Lisbona. Tutti i tentativi della burocrazia europea di continuare con la ratifica dello stesso sono cosi' falliti. Noi, firmatari di questa petizione, vogliamo che si rispetti la volontà del popolo irlandese, espressa con un NO senza attenuanti al Trattato di Lisbona, e chiediamo che, secondo quanto enunciato dallo stesso trattato relativamente all'unanimità, tutto il processo sia dichiarato invalido e che la volontà costituente possa ritornare ai popoli.

NO alla ratifica del Trattato di Lisbona!
Firma e fai firmare la petizione: http://firmiamo.it/notrattatolisbona