sabato 6 dicembre 2014

Censis, Italia 2014: Più diseguaglianze, meno integrazione!

Ennesima conferma sullo stato della nostra Nazione viene dal Censis nel Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014: l'Italia è un paese dal capitale umano "inagito" e "dissipato", afferma l'isitituto nel suo rapporto, in cui conta quasi 8 milioni di individui non utilizzati: 3 milioni di disoccupati, 1,8 mln di inattivi e 3 milioni di persone che, pur non cercando attivamente un impiego, sarebbero disponibili a lavorare. La crisi economica (leggasi: gli effetti della globalizzazione capitalista-mondialista) ha diffuso in Italia "una percezione di vulnerabilità" tale da far ritenere al 60% degli italiani che a chiunque possa capitare di finire in povertà, "come fosse un virus che può contagiare chiunque". La reazione è un "attendismo cinico", per cui non si investe e non si consuma, il contante è considerato una tutela necessaria e prevale la filosofia del "bado solo a me stesso". Nonostante tutto ciò, le classi dirigenti progressiste (assieme a quelle conservatrici) proseguono sulla strada verso la rovina definitiva: più precarietà, più disoccupazione, meno tutele, meno welfare, più catene e meno Diritti. Le oligarchie mondialiste ringraziano!

giovedì 23 ottobre 2014

CONTRO IL JOBS ACT DEL GOVERNO FILOMONDIALISTA!

Sulla scia delle controriforme degli ultimi 20 anni (dal criminale inserimento, ad opera dell’allora governo di ‘sinistra’ Prodi che con Treu portò in Italia il lavoro interinale, ossia la precarietà) anche oggi ci viene raccontato che il problema principale del mercato del lavoro in Italia sia la rigidità dei contratti, non la carenza di domanda. Perciò, nonostante nel solo 2013 si siano persi ulteriori 413mila posti di lavoro (dati Istat) e nonostante una recente confermi che la flessibilità non porta più lavoro ( http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-sindacato/la-tesi-contro-la-flessibilita-non-porta-piu-lavoro/#.VEi7yrkcQiQ ) con il Jobs Act avremo una ulteriore precarizzazione (ormai in alcuni settori lavorativi siamo ormai allo schiavismo vero e proprio) dei contratti di lavoro, senza che, ovviamente, venga inserita una giusta protezione per chi perde il lavoro, come avviene negli altri paesi europei. Difficile che questa ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro favorisca la ripresa economica, ovvero la competitività delle nostre imprese a livello nazionale. È, infatti, un forte scoraggiamento a investire sulla forza lavoro, visto che già oggi (con oltre 40 tipi diversi di lavoro a tempo!) ai padroni e ai loro lacchè (capi e capetti scelti prevalentemente tra amici e paraculi vari, alla faccia della meritocrazia sempre sputata in faccia ai non-privilegiati) interessa solo l’asservimento della forza lavoro e nulla più! Per questo noi di Resistenza Nazionale diciamo NO al Job Acts, ennesimo strumento capitalista per imporre le catene e asservire i non privilegiati!

mercoledì 16 luglio 2014

Il Sole24Ore: LA DISOCCUPAZIONE E' STRUTTURALE

Toh, dopo anni che lo affermiamo anche il Sole24Ore scopre che in Italia e in Europa "il problema dei problemi è che la disoccupazione sta diventando da temporanea a strutturale" (ossia permanente): http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-15/europa-crisi-settimo-anno-ci-sono-piu-25-milioni-disoccupati-come-guerra-che-ora-dicono-psicologi-rischiano-ammalarsi-150908.shtml?uuid=ABQvkzaB . Bene, anzi male, malissimo. Poiché, ormai, anche i media dei capitalisti mondialisti non possono più negare tale evidenza! Peccato che tale 'presa di coscienza' non porterà sicuramente ad una revisione delle teorie economiche criminali (capitalismo/globalizzazione/mondialismo) che fin qui ci hanno condotto. Anzi, sicuramente in nome della piena occupazione premeranno per cinesizzare ulteriormente la nostra società (ossia meno diritti, meno tutele, più precarietà, più catene per tutti!).

mercoledì 2 luglio 2014

EXIT EU!

L'uscita di uno stato membro dall'Unione europea è un diritto di ogni Stato membro dell'Unione europea (UE). Ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea: "Ogni Stato membro può decidere di recedere dall'Unione conformemente alle proprie norme costituzionali".
 
"Il progetto di Unione europea come è attualmente in costruzione è quindi solo una tappa verso la completa globalizzazione dell'economia mondiale. L'Europa delle banche, del capitale cosmopolita, delle organizzazioni sovranazionali non è altro che l'antitesi dei Valori eminentemente europei." (Giuseppe Santoro, 'Dominio globale', 1998).

lunedì 12 maggio 2014

NO EU, NO EURO!


EU. Nessuno ha mai chiesto se fossimo d'accordo, nessuno ha mai chiesto se per noi tutti fosse giusto, eppure qualcuno ha scelto per noi, ci è stato imposto l'euro decretando l’asservimento di intere Nazioni e Popoli ai diktat di pochi oligarchi e burocrati asserviti ai poteri forti mondialisti e turbocapitalisti. Noi di Resistenza Nazionale invitiamo tutti i cittadini italiani ed europei a boicottare il voto o annullando la scheda (ossia andando alle urne, così che non potranno poi dire che eravamo al mare e quindi ce ne freghiamo del nostro Futuro e ci meritiamo questa spazzatura) o, al limite, votando per partiti/movimenti contrari all’euro e all’EU, facendo ben attenzione a NON VOTARE per movimenti (specie ‘di destra’ o simili) i cui capetti HANNO IN PASSATO FIRMATO/SOTTOSCRITTO I VARI TRATTATI EUROPEI (informarsi quindi, in rete girano info in abbondanza). Ricordatevi, ABBIAMO UN SOLO MODO PER SALVARCI e AVERE UN FUTURO: USCIRE DA QUESTA EUROPA DEI BANCHIERI e DEI PARASSITI MONDIALISTI!

mercoledì 5 febbraio 2014

TTIP: nuovo attacco mondialista contro la Libertà dei Popoli!

TTIP - accordo transatlantico per il libero commercio e la libertà degli investimenti (TTIP). Dopo lunghe trattative svolte nella massima segretezza (da buoni 'democratici' che sono i nostri pavidi governanti, specie a livello europeo) è in dirittura d'arrivo l'ennesimo accordo commerciale globale, che questa volta è incentrato sull'asse Europa-USA, che spalanca le porte ai raid degli sfruttatori globali neoliberisti e impedisce de facto in ogni modo alla politica (ergo, ai cittadini, visto che in democrazia il Potere è dei cittadini) di limitare o bloccare lo strapotere delle multinazionali, delle big corporations e degli avvoltoi capitalisti, anche quando ci sono rischi per l'ambiente e per la salute dei cittadini stessi!
Con un’ulteriore minaccia per la sovranità dei Popoli: l’accordo infatti prevede la possibilità per le multinazionali di denunciare a loro nome presso una corte speciale, composta da tre avvocati d’affari rispondenti alle normative della Banca Mondiale, un paese firmatario la cui politica avrebbe un effetto restrittivo sui loro traffici! Insomma, nulla potrà più limitare lo strapotere dei vampiri liberisti e delle lobby internazionaliste-mondialiste!
BASTA CON LE CATENE MONDIALISTE!
BOICOTTARE LE MULTINAZIONALI SFRUTTATRICI!

mercoledì 8 gennaio 2014

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI FRANCESI!

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI FRANCESI IN LOTTA PER DIFENDERE IL LORO POSTO DI LAVORO! Goodyear ha cercato di chiudere lo stabilimento per cinque anni senza successo. Ieri l'ultimo tentativo, che si è concluso con il "boss-napping", tecnica francese che prevede il sequestro dei manager e che era andata diradandosi dopo i picchi della crisi economia del 2009. L'azienda di Amiens ha già vissuto momenti di controversia in passato. Le speranze di Goodyear di chiudere lo stabilimento si sono scontrate con proteste violente che hanno incluso falò di pneumatici, preoccupazioni del governo e le prolungate procedure francesi dei licenziamenti.
LA POSIZIONE DEI LAVORATORI. Adesso il sindacato è disponibile ad accettare l'inevitabile perdita di posti di lavoro, ma ad un costo. "Chiaramente non è più possibile continuare a lottare per i nostri posti di lavoro" ha detto ieri Mickael Wamen, presidente di un sindacato, alla televisione Lci. "Quindi abbiamo deciso di cambiare tattiche e batterci per la più ampia compensazione possibile". I lavoratori chiedono 80mila euro in cambio della liberazione dei capi, più 2.500 euro per ogni anno lavorato. Evelyne Becker, rappresentante sindacale nello stabilimento, ha raccontato che i due sono stati fermati dopo un incontro particolarmente difficile con il personale.
OGNI SINGOLO POSTO DI LAVORO DEVE DIVENTARE UNA TRINCEA DA DIFENDERE AD OGNI COSTO! La globalizzazione criminale continua a falcidiare posti di lavoro europei senza tregua! Occupare le fabbriche e impedire la delocalizzazione di quanto si trova in essi! Difendiamo il nostro Futuro!