sabato 5 maggio 2018

35-49enni: una generazione sacrificata sull'altare del profitto delle imprese!


Una delle finalità che ci siamo posti fin dalla creazione di questo blog, ormai quasi 10 anni fa, è sempre stata quella di mostrare aspetti poco considerati dai media ufficiali, specie in campo economico. Avendo ben presente che il sistema capitalista, il liberismo economico, non sono una benevolenza per cittadini e nazioni, ma bensì catene imposte dalle oligarchie dominanti sui popoli.
Uno degli aspetti, uno dei più odiosi, di questo vero e proprio sistema dittatoriale riguarda l'ormai pluridecennale guerra scatenata in Italia dalle classi imprenditoriali contro i lavoratori.
Il quadro complessivo della società italiana odierna mostra come i lavoratori siano sempre più marginali, con salari sempre più striminziti (a cui fanno invece da contraltare i picchi straordinari raggiunti dai compensi del management e dai profitti degli imprenditori). Un sistema ormai completamente strutturato su ingiustizie, precarietà, insicurezza, sfruttamento e povertà, con politiche di welfare inutili e insensate, lontanissime dai modelli europei, in un paese dove la politica è ormai da anni, a sinistra come a destra, totalmente schierata dalla parte di imprese e imprenditori.
Una delle vittime di questa vera e propria guerra di classe è la generazione dei 30-40enni, che pure il Sole 24 Ore ha dovuto riconoscere come "La generazione sotto scacco"!
I dati Istat mostrano impietosamente come nella fascia dei 35-49enni i disoccupati hanno superato ormai il milione (1 milione e 41mila a marzo 2018, +3,4% in un anno) e continuano ad aumentare, rilevazione dopo rilevazione, senza che nessuno evidenzi la cosa. Mentre politica e media brindano al calo della disoccupazione giovanile e a presunti 'record di occupati' (sminuendo oltretutto l'impatto della precarietà), c’è un buco nella forza lavoro italiana che continua ad allargarsi: in un anno nella fascia 35-49 anni si contano 246mila occupati in meno. Una vera e propria 'crisi sociale' tenuta scrupolosamente nascosta o quanto meno lontana dai riflettori.
Questo disastro, questa macelleria sociale di cui un'intera generazione sta pagando un conto salatissimo, è stato provocato da insensate e criminali politiche 'del lavoro' precarizzanti travestite da 'riforme' unicamente per far aumentare i profitti delle imprese, specie quelle esportatrici! Disastro che si ripercuote poi sul sistema stesso, provocando la stagnazione dei consumi, la chiusura di migliaia di strutture commerciali e quindi la crescita più bassa d'Europa, inferiore addirittura a quella del Portogallo!




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